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Laboratorio di scritture e altre discipline

  • Immagine del redattoreRedazione

Aleksandr Malinin è nato a a Joškar-Ola, in Russia, nel 1991, e vive a San Pietroburgo. I suoi versi sono stati pubblicati nei principali blog letterari russi («Polutona», «Literratura» e «TextOnly») e sulle riviste «Vozduch» e «Nosorog». Ha pubblicato le raccolte poetiche Legkij vzmach peki (Il lieve battito del fiume, Free Poetry 2016) e Nevod (Rete a strascico, Svoe Izdatel’stvo 2016). Le sue poesie, tradotte da Paolo Galvagni, sono apparse in Planetaria – 27 poeti del mondo nati dopo il 1985 (Taut Editori 2020) e nella raccolta Pelle e ossa (Quaderni del Bardo 2021). Ecco un estratto dalla prefazione di Alberto Pellegatta: «il sentimento si emancipa dall’individuo per diventare ritmo... Il soggetto poetico si assottiglia, minuscolo “come un formaggino”, viene ricordato attraverso le tracce adipose: Esca da me questo grasso, chiamato ansia, chiamato ardore, definito spavento... colando su un piatto vuoto... Il giovane poeta di San Pietroburgo non ha paura di scrivere d’amore e pronunciare parole come cuore; la sua costanza è premiata da testi davvero riusciti: il cuore, è come la neve, / nel fuoco non brucia, / nell’acqua non affonda». «Doppia esposizione» vi propone degli inediti tradotti dall’autore.



Куда мы пойдём такие, куда бы пойти,

ни души не видно

в твоей груди,


лёгкие,

побредём мы на красный свет и выйдем без всякого стука,

во время кашля.


*


Dove noi andremo, dove andare,

nemmeno un’anima

nel tuo petto,

leggeri,

passeremo col rosso e usciremo senza bussare,

durante la tosse.


*


Половинка ест половинку,

остаются кожа

да кости,

липкое, невидимое пятно,

больше ничего.


*


Metà mangia metà,

rimangono pelle

e ossa,

macchia invisibile, appiccicosa,

niente di più.


*


Налитые кровью

губные доли,

заветренные,

заверенные,

что семя дозреет,

лежат на любимом блюдце,

с недоверием.


*


Iniettati di sangue

gli spicchi delle labbra,

ventosi,

rassicurati

che il seme maturerà

stanno sul piattino preferito,

con incredulità.

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