- Redazione
- 8 giu
- Tempo di lettura: 4 min

Rachen Allen, nata in Cornovaglia e alleva di Jack Underwood alla Goldsmiths di Londra, ha pubblicato due titoli per Faber & Faber. È stata redattrice per la poesia della casa editrice Granta Press.
Le poesie che proponiamo provengono dal primo libro dell’autrice, Kingdomland (2019). Le traduzioni sono di Riccardo Benzina, del quale è appena uscita la seconda raccolta, Midollo, proprio per Taut Editori.
Watch the forest burn
with granular heat.
A girl, large-eyed
pressure in a ditch
grips to a dank and
disordered root system
no tongue
flavoured camo
bathing in the black
and emergent pool.
See the trees on fire
char simultaneously
as the girl floats up
to the billowing ceiling.
*
Guarda la foresta che brucia
nel caldo granulare.
Una ragazza, questo peso
di occhi grandi nel fosso
si aggrappa ad un sistema
di radici umido e confuso
nessuna mimetica
al sapore di lingua
a bagno dentro al nero
laghetto in emersione.
Vedi gli alberi a fuoco
carbonizzare in simultanea
mentre si eleva la ragazza
verso la nube del soffitto.
*
MONSTROUS HORSES
I jumped I lit the noose
on fire, a great lemon
in place of my heart, a start.
I am falling without help
down a steep white cliff
saluting magpies in hope.
I pass two horses stood end to end
making one monstrous double horse.
Off in the distance
I notice with a start
a horizon line of sons
hammering chalk.
The forest beneath them is so green
it is an optical illusion
mounted on foam.
*
CAVALLI MOSTRUOSI
Ho saltato ho dato fuoco
al cappio, un grande limone
al posto del cuore, un inizio.
Sto cadendo giù senza bisogno di nessun
aiuto da una ripida scogliera bianca
e saluto le gazze, fiduciosa.
Passo accanto a due cavalli
che stanno in piedi uno accanto all’altro
e formano un mostruoso cavallo
doppio. In lontananza mi accorgo
con enorme spavento
che c’è un’intera linea d’orizzonte
fatta di figli che martellano
sul gesso. La foresta che hanno sotto
è così verde è un’illusione ottica
montata sulla spuma.
*
LUNATIC URBAINE
The man who loved me
pushed me to the ground
in a pool of white plants.
When we tell you to stop,
we whispered, you stop,
and the trees are above us
knitting out the sky.
There’s nothing like a man
to serve you pain deep-seared
on a silver dish that rings
when you flick it, your table
gilded and festooned
with international meats,
cured and crusted, each
demanding its own sauce.
I ask to be taken home
but of course I am home,
so I turn my attention elsewhere.
*
LUNATIC URBAINE
L’uomo che mi amava
mi ha spinta giù dentro un laghetto
di piante tutte bianche. Quando
ti diciamo di fermarti, gli
abbiamo sussurrato, allora tu ti fermi,
e gli alberi stanno su di noi
a sferruzzare il cielo.
Non c’è niente come un uomo
che ti serva del dolore ben cotto
su un piatto d’argento che squilla
non appena lo sfiori, alla
tua tavola splendente e imbandita
di carni internazionali,
stagionate oppure in crosta, ognuna
che vuole la sua salsa.
Ti chiedo di essere portata a casa
ma ovviamente sono già a casa,
quindi rivolgo la mia attenzione altrove.
*
VOLCANO
A bleak and ferrous opening in the sky
a wound the kind that rots to black
rumbling apart, a doctored element of cloud.
Beneath that, a geography observed from a ship,
an old great state at the base of an eruption
where only girls lived, carbuncled in dust,
caught mid-play and mid-menses, long arms
chastising or rubbing filth on themselves, arched
over desks and on the swings, illicitly being.
*
VULCANO
Un’apertura cupa e ferrosa nel cielo
una ferita di quelle che marciscono
fino al nero, brontolando in disparte, un
elemento adulterato di nuvola.
Là sotto, una geografia osservata da una nave,
un vecchio grande stato alla base di un’eruzione
dove c’erano soltanto ragazze, fatte carbone nella polvere,
colte nel pieno del gioco e delle mestruazioni, lunghe braccia
che strigliano o strofinano il marciume su di sé, inarcate
sopra i banchi e sopra le altalene, con atteggiamento illecito.
*
THE GIRLS OF SITUATIONS
History holds the incorrect theories of the sea and how they don’t fall off the land, made up by men. Small clouds align. Theories of worship. Women’s bodies collect material the way metals accrue in organs. The accumulation of chemical residue, the red bricks of the day in a woman’s chest like weights on a diver ungracefully stomping into the lake.
Behind me, a genealogy of red-cheeked maids in maroon-check pinafores. Not a hair out of place, no boarding school narrative, babies shooting from them, straightening beds, nursing while smoking, in labour with rosacea burns, hairs on their breasts wet with the strain. From them I have taken yellow hands and knees, arthritic from kneeling to scrub.
*
LE RAGAZZE DELLE SITUAZIONI
La Storia riporta teorie sbagliate sul mare e sul fatto che loro non si stacchino da terra: le hanno inventate gli uomini. Piccole nuvole si allineano. Teorie del culto. I corpi delle donne ammucchiano materiali nello stesso identico modo in cui i metalli si accumulano dentro gli organi. Il raccolto di residui chimici, i mattoni rossicci del mattino nel petto di una donna come pesi addosso a un tuffatore che senza un minimo di grazia impatta sul lago.
Dietro di me, una genealogia di cameriere dalle guance rosse in grembiulini a quadri marroni. Non un capello fuori posto, nessun racconto da scuola prestigiosa, bambini che sparano fuori mentre rifanno i letti, allattano mentre fumano, in travaglio con ustioni da rosacea, peluria sui seni bagnati dallo sforzo. Da loro ho preso mani e ginocchia gialle, artritiche perché si sono inginocchiate a pulire.
*
The sea flames
an undercurrent.
A girl, strange beliefs
present in the water
turns through plastic
holds to the drift
bathing in the black and
emergent pond.
Lungless, she
caves with the weight
see the water’s charge
boil simultaneously
as the girls float up
to the billowing ceiling.
*
Il mare dà fuoco
a un certo sintomo.
Una ragazza, strane idee
che stanno nell’acqua
si aggira per la plastica
si aggrappa alla deriva
fa il bagno dentro al nero
laghetto in emersione.
Senza polmoni, lei
si accascia a peso morto
vedi il peso dell’acqua
bollire in simultanea
mentre si elevano ragazze
verso la nube del soffitto.