
Autore di allora ho acceso la luce (Taut 2023), Antonio Merola è nato a Roma nel 1994. Laureato in Lettere, ha pubblicato un saggio su Fitzgerald (F. Scott Fitzgerald e l’Italia, Ladolfi 2018). Lavora come insegnante nelle scuole elementari e gli inediti che regala ai nostri lettori provengono da una raccolta ancora in costruzione sulla nostalgia e la perdita - personale e universale. A metà tra intimo disvelamento e ecologia universale.
C’è stata una giornata in cui non hai pensato a –
Chiudimi gli occhi: sono fuori. Sei uscita fuori così
per indicarmi qualcosa in privato prima di questo
enjambement. Ogni editor taglia sempre
le parti migliori: hai ancora una madre
malata di cancro. E non ci sono parole
da testare ancora. Compiremo un pellegrinaggio
sui bianchetti: solo tutto sottratto sei stato felice.
Come si regge il filo che allontana gli aquiloni?
*
mi vergognavo di te quando chiedevi prestiti
che non saresti mai riuscita a ripagare. E ora
sono uguale: chiedo
suggestioni per cui non ho abbastanza talento
da mettere su carta: intanto i mobili continuano
a essere portati via da rigattieri sconosciuti
che mi entrano in casa: che mi escono da casa.
L’ascensore è solo per chi paga il condominio.
E col cancro non avresti mai più fatto le scale.
*
Alla vigilia hanno consegnato una bombola d’ossigeno
per precauzione: festeggiavamo come se fosse l’ultimo
anno nuovo: caro Babbo Natale,
vorrei che mia madre non smettesse di respirare mai.
Hai già ascoltato come inserire un tubo in un corpo
a estrarne il muco dopo la tracheostomia di tuo zio.
Caro Natale, puoi regalare a mia madre un fratello?
Impari ora la lunghezza dei tubi che danno respiro.
Una sera tua nonna chiamò te e tua madre nel letto:
sai che l’ossigenoterapia non può essere una poesia.
Caro Natale, puoi regalare a mia madre una madre?