
Stella Poli ha ottenuto un dottorato di ricerca presso l’Università di Genova con una tesi su Luciano Erba e la traduzione poetica. Si occupa di archivistica, letteratura del Novecento e poesia contemporanea. Ha pubblicato un libro di racconti (Cucchiai, lepiccolepagine, Piacenza 2019) e suoi testi sono usciti su diverse riviste - «‘tina», «Pastrengo», «narrandom» ecc. I versi che abbiamo selezionato, ironici e commossi, appartengono a una raccolta inedita intitolata Per tutte le altre destinazioni.
Il colore del tuo silenzio
dipende dall’oggetto
del tuo tacere.
Milorad Pavić
Mi batte il cuore che m’allarmo.
Mal di montagna in piena pianura,
come uno sprimacciare del miocardio
– ma non mi nascondo: mi ricordo
entro questo raggio di chilometri quaranta
esisti,
mi zoppichi il cuore come
caramelle sparse per le scale.
*
Sono sette mesi e tre settimane
che non mi batte il cuore,
come un’intemperanza una sollevazione.
Nel raggio di te, con un’approssimazione di
chilometri trenta, al varco,
con diligenza,
un passero tondo nel petto
impazza come le linee dritte.
*
Bisognerebbe studiare la consistenza delle lacrime.
Alle volte sembra cera, altre ruscello.
La temperatura, non ci ho mai fatto caso.
Quelle come cera finiscono prima, scendono piano.
Forse sono per i dolori antichi.
Tenute in serbo per i pensieri che non pensavi più d’avere.
*
Vorrei spazio per starci dentro
per metterci il respiro e vedere che succede
come le provette in cui le nuvole
come l’effetto vuoto sul bordo di un imbuto.
Sai mai si placasse.
Comentarios