Antonio Scialpi è nato a Gallipoli nel 1998 e vive a Pisa. Nonostante la giovane età, ha già pubblicato una raccolta in versi, Carne incognita (Ensemble 2019). Le poesie che proponiamo provengono invece da un libro ancora inedito e in costruzione, intitolato provvisoriamente Il Golem, l’interruzione. Sensibile alle battaglie civili e all’ecologia, la poesia di Scialpi sa in alcuni casi intercettare una frequenza personale e autentica, lontana dalla retorica e dalla propaganda della poesia civile da social network.
Scena di genere: un risveglio
la cucina e il letto
repulisti
amore letti ho fatto
odori sparso
manate tutte all’aria
pulizia di alcol
spazi ovunque per un rilascio:
[l’impossibilità dell’esternare ciò che vuole
lo fa morire come un cane: di vergogna]
gli regali il fardello dell’indifferente:
la decisione spetta a lui ma vedi non
può: parlagli di cos’è eterno (fallo
immortale) di contingenza che prepara:
[non riesce proprio a volte
spesso e anche oggi
a ricordare com’è possibile
essere fallace]
amore cucinato
demoni nel forno
(ricorda quel discorso come l’ultimo):
- non parlarmi in questo modo
smentito ti ho, fatto spazio;
[stende con la mano l’ultima piega
del materasso]
«vedi: ho bisogno di pensare
Sisifo felice»
*
(la sua esercitata forma a rimanere incastro)
da un giorno all’altro
così: l’ho trovato rientrando
lì nell’angolo impostato
appostato nel suo spazio così
monumentale;
(lo sta facendo ancora: si
costruisce mentre si pensa
da solo, ne ha bisogno
perché si aggiorna perché
ha bisogno di farsi nuovo)
mai mosso mai creato mai fatto
fingersi di me opera è il suo scopo
fingersi scopo e significato:
ecco il Colosso
*
e se esiti fai un rumore di dente spaccato
somiglia allo sparso di cose che cadono e
scheggiano a terra; somigli alle crepe che
lasci al passaggio
[ma ti si stacca un braccio
durante l’atterraggio - tranquilli
pensiamo, quello ricresce]