La redazione di Taut ha ricevuto le poesie di Gregorio Tenti ancora inedite. Ci ha colpiti, in un poeta così giovane (è nato ad Arezzo nel ’93), la maturità metodologica, prima ancora che lo stile o le immagini. Abbiamo progettato di proporre i suoi inediti su questo blog, ripromettendoci di seguire l’evoluzione del suo lavoro. Transeuropa ha accelerato il processo, pubblicando, poche settimane fa, la raccolta Corpi sommi (pp.58 euro 15). Non ci resta che segnalarlo ai lettori proponendo una breve selezione dal libro.
Tenti conduce un’attività di ricerca in Filosofia presso l’Università di Torino e la destrezza del pensiero pone l’autore in posizione di vantaggio rispetto al panorama poetico contemporaneo, che a malapena riesce a gestire due subordinate. Le poesie che riproduciamo provengono dalla raccolta recentemente pubblicata da Transeuropa e ci offrono una panoramica di temi e forme. Sono poesie da meditazione ma allo stesso tempo sanno scattare oltre il rassicurante circuito logico.
CORPI SOMMI
comunque non andai alle nozze chimiche
alla fine rimasi sotto i cedri
dai denti di drago nacquero cose nuove
e Oklahoma City
la corsia sottomarina assedia i toraci
fa la parte della sciagura, ho amato
una per una le tue consolazioni gli enormi
batoliti del McDrive, insieme
facevamo impazzire gli holocephali la cui patria
è il cielo ora lo vedo quello che si accosta
nonostante la libertà infinita
sul grande nastro di calore e di vento
*
I MIEI MAESTRI ANIMOSI RICAVATI IN UNA STANZA
Vorrei organizzarli, gusci tenerissimi in gruppo razionale, in una cellula vicina cosa succederebbe. Riunirli una volta, e farli circolare; vederli corrispondere in possessi ancora non civili, allevarli e inciderli, di nascosto da loro, passare ad altro
*
Sciogli il grasso animale che fino ad allora non riceveva menzione, di giorno distilla le forze; ovviamente devi fare attenzione: è molto piacevole; un libro di poesie.
Mi aspetto una risposta. Dimmi che va tutto bene.
Pensi che ti riguardi. Saremo dentro ciò che schiaccia e ruota e resta all’opera nei continenti aperti
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