Edward Carpenter (Brighton 1844-1929) è stato uno scrittore e poeta inglese. Militante socialista, fu cofondatore della Fabian Society e uno dei primi attivisti del movimento di liberazione omosessuale; ha avuto una profonda influenza sia su David Herbert Lawrence sia su Edward Morgan Forster. In Italia è praticamente inedito. La presente traduzione è di Alberto Pellegatta, come l’anteriore, apparsa anni fa su Almanacco del Ramo d’Oro (Trieste 2016).
«Se io sono un profondo stagno, Edward Carpenter è il mare», scrisse E.M. Forster nel 1931, descrivendo il nostro autore (Brighton 1844) come «un poeta, un prosatore, un profeta, un socialista, un mistico, un laburista, un antivivisezionista, un critico d’arte». E infatti, ispirandosi a Karl Ulrichs e Walt Whitman, pubblicò diverse opere in prosa e in poesia, soprattutto d’argomento storico e polemico. Celebre il suo Love’s Coming-of-Age (L'amore diventa maggiorenne, 1896), che proponiamo nei suoi passaggi salienti, per la grande attualità tematica. Ricordiamo anche Intermediate Types among Primitives Folk (1914) e Homogenic Love and its place in a Free Society, usciti nel 1895, l’anno del processo a Oscar Wilde. Carpenter fu un lucido utopista, precursore dei movimenti per i diritti civili: «Immagino un millennio di libertà e gioia sulla Terra – un millennio non di ricchi, non di facilitazioni meccaniche e intellettuali, assolutamente non di immunità dalla malattia e dal dolore, ma un tempo in cui uomini e donne possano entrare in relazione con i loro corpi». Animò i laburisti britannici e fu professore a Cambridge, troppo avanzato forse anche per i nostri tempi, è ricordato specialmente per il poema Toward Democracy:
Il sole, luna e stelle, erba, e l’acqua che scorre sulla Terra, la luce leggera del paradiso:
salute. Da dietro a tutte queste cose, trapassandole, vi mando mie notizie.
Alla fine la libertà!
Cercata, invocata a lungo – per anni e anni:
il peso cui continuamente ritorno, seduto qui, calzando scarpe pesanti, già morto e sepolto, passato al paradiso senza possibilità di ricerca;
(Cosa vuoi sapere se non ciò che ti è trasmesso?)
E la gioia, iniziata senza finire – viaggio dei viaggi –, il pensiero messo a tacere:
Queste cose, scrivendo, ti traduco – lucido lo specchio e te lo metto in mano…
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LA PASSIONE SESSUALE
Mentre la gloria del possesso pervade e abbellisce tutta la natura, mentre i fiori si irradiano e risplendono alla luce del sole nell’estasi della generazione; mentre le narici degli animali si dilatano e le loro forme, sotto l’impeto della passione, diventano istinti di fiera bellezza infiammata; mentre persino l’amante umano si trasforma e, nei grandiosi splendori delle montagne e del cielo, vede cose che prima erano velate – è curioso che proprio l’uomo spezzi la magia della natura insinuando dubbi, conflitti e divisioni, dove prima regnava un’inconscia armonia.
Heine dice da qualche parte che l’uomo che ama senza successo apprende di essere un dio. E forse solo quando la grande corrente dell’amore sessuale è ostacolata e posta in conflitto con altri parti del suo essere, solo allora l’intera natura dell’uomo, sessuale e morale, sotto uno sforzo tremendo si solleva alla piena coscienza di sé e rivela nel fuoco le proprie qualità divine. È chiaro, penso, che se vogliamo trattare razionalmente il sesso, senza superstizione da un lato, né licenza dall’altro, dobbiamo ammettere che sia la soddisfazione sia l’insoddisfazione della passione siano desiderabili e piacevoli.
Insegnare al bambino apertamente la relazione fisica con la madre, la sua lunga dimora nel corpo di lei, e il profondo e sacro legame di tenerezza che ne deriva; e poi in seguito, spiegargli la relazione di paternità e come all’amore reciproco dei genitori debba la propria esistenza: tutto ciò è semplice e naturale, almeno per la giovane mente, e non eccita nell’animo alcuna sorpresa, alcun senso di disagio, ma solo gratitudine e una specie di tenera meraviglia. L’opinione pubblica, la letteratura, il costume, le leggi, sono saturati dalla nozione d’impurità del sesso, e rendono così sempre più difficile il riconoscimento della sua innocenza. I nostri figli raccolgono le prime cognizioni sull’argomento per strada. I piccoli che si bagnano nei sobborghi delle nostre città sono arrestati da stupidi poliziotti infuriati alla vista di un corpo nudo… Finché questo sudicio e triste sentimento sul corpo umano non sarà rimosso, ci sarà ben poca speranza per una vita pubblica libera e gradevole.
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L'UOMO IMMATURO
L’uomo, il maschio umano ordinario, è un animale curioso; mentre egli assoggetta il mondo con il suo coraggio, con destrezza e attività, nelle cose d’amore è per lo più un bambino. La passione lo domina; non riesce a cavalcare il leone come si favoleggia abbia fatto Arianna. In ciò differisce dall’altro sesso e la differenza si manifesta fin dai primi anni. Quando il bambino gioca al cavalluccio, la bambina accarezza la sua bambola; quando l’adolescente, smanioso di domare un vero quadrupede, ignora il potere dell’amore, la diciassettenne ha già perduto e riconquistato varie volte il suo cuore, si è perfezionata in tutte le raffinatezze del sentimento. Per l’uomo adulto l’amore rappresenta poco più di un passatempo. Gli affari, la politica, la guerra, il profitto, l’arte, l’industria formano le sue occupazioni: gli affetti sono il suo riposo. Con la donna invece succede il contrario. Il punto è che l’uomo con la sua possente e disordinata natura ha dominato in tutti questi secoli l’altro sesso e si è reso giudice della società, una società avanzata intellettualmente e nelle invenzioni meccaniche, animata da passioni smisurate, ma piena di confusione e di lotta – una società che dal lato materiale potrà anche sembrare un successo, ma dal lato umano e affettivo pare a volte un completo fallimento.
L’immaturo, dal carattere poco evoluto, lo ritroviamo comunemente tra gli uomini che organizzano il mondo moderno – uomini della buona borghesia inglese. Non impara molto dai maestri; tira avanti tra gli spintoni dei compagni di cricket raffinando un’eccellente capacità organizzativa e una salda presa sul lato pratico della vita, qualità che dà alle classi governanti inglesi una missione nel mondo simile a quella che avevano i Romani nei primi tempi dell’impero. Gli viene anche inculcato un certo ideale d’onore scolastico e di giustizia, ideale di un valore molto discutibile, limitato e convenzionale e che riesce, tutt’al più, a sollevarsi al concetto di dovere e sacrificio, mai a quello d’amore. Non ha nessuna battaglia da combattere, nessuno sforzo da compiere, e non capisce nulla della vita reale: se la passa allegramente, sposa in genere la donna che più gli piace, o si consola con qualche gioia extramatrimoniale; infine si accomoda placidamente nella routine e nella convenzionalità della propria professione – immagine di un bue soddisfatto. Così gli uomini che oggi hanno il comando del mondo sono immaturi in tanti ambiti, non sono mai diventati maggiorenni. Qualunque sia il loro posto, senatori o deputati, ufficiali o medici, avvocati o preti o dottori, giudici o esploratori, fondatori di grandi trust, capitani d’industria, governatori, la cosa non cambia. Togliete le insegne distintive del loro ufficio e del loro grado, e vi troverete sotto nient’altro che un ragazzetto di scuola. Certo è irritante il pensiero che i destini del mondo, l’organizzazione della società, le meravigliose possibilità della politica, gli immensi portati dell’industria e del commercio, l’amore della donna, le vite dei criminali, la sorte delle nazioni selvagge, tutto, sia nelle mani di un simile gruppo di idioti.
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IL SESSO INTERMEDIO
Il senso crescente di uguaglianza nelle abitudini e nei costumi – gli studi universitari, l’arte, la musica, la politica, la bicicletta ecc. – ha contribuito a produrre un ravvicinamento tra i sessi. Se la donna moderna è, sotto certi aspetti, più mascolina di quella che l’ha preceduta, l’uomo moderno, pur non essendo effeminato, è un po’ più sensibile nel suo temperamento e più artistico nei suoi sentimenti del primitivo Zio Sam. Si comincia insomma a riconoscere che i sessi non devono formare due gruppi isolati, ma rappresentano i due poli di un unico gruppo, la razza umana; cosicché, mentre gli estremi di ciascun polo divergono grandemente, ve ne sono molti nella regione intermedia che, pur differendo fisicamente come maschi e femmine, sono molto vicini tra loro per emozioni e temperamento. Si direbbe quasi che la Natura, nel mischiare gli elementi che servono a comporre ciascun individuo, non mantenga ben separati i due gruppi d’ingredienti che costituiscono i due sessi, ma spesso li getti incrociandoli in modo piuttosto sconcertante; con saggezza, dobbiamo pensare, se una severa separazione degli elementi fosse stata sempre mantenuta, i due sessi sarebbero stati spinti a latitudini troppo lontane e avrebbero completamente smesso di comprendersi.
Gli Urani (Urano era considerato il cielo dell’affetto più elevato, NdR) sono tutt’altro che rari e formano una numerosa classe sotto la superficie della società… non sentendosi compresi, questi individui tendono a nascondere i loro veri sentimenti a tutti… Prima si riteneva senza discussioni che questo tipo fosse semplicemente il risultato di una malattia e di una degenerazione, ma ora risulta chiaro che molti di essi sono magnifici e sani campioni del loro sesso, muscolosi e ben sviluppati nel corpo, con un cervello potente e un’alta condotta, senza nulla di anormale o di morboso nella loro struttura fisica… Spesso una tale persona è un sognatore riservato, spesso un musicista o un uomo colto, corteggiato in società – società che pure non lo capisce. Altre volte però è un figlio del popolo, senza alcuna cultura, ma sempre con una speciale innata raffinatezza. Certo è notevole come alcune delle più illustri guide dell’umanità e dei più grandi artisti fossero interamente o in parte dotati d’indole uranica – come Michelangelo, Shakespeare, Marlowe, Alessandro Magno, Giulio Cesare e, tra le donne, Cristina di Svezia e Saffo.
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