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Laboratorio di scritture e altre discipline



Raúl Gómez Jattin è nato a Cartagena de Indias nel 1945, figlio di madre libanese. Dopo aver trascorso l’infanzia in un piccolo paese della costa atlantica colombiana, ha iniziato gli studi di Legge nella capitale Bogotà - presto abbandonati a favore della lingua e della letteratura greca. Rientrato al paese natale a 35 anni, iniziò a scrivere poesia, pubblicando il suo esordio con il semplice titolo di Poemas. A quello sono seguiti, tra gli altri, Trittico Cereteano, Figli del tempo, Lo splendore della farfalla. Gli ultimi dieci anni di vita li ha trascorsi a Cartagena, dove ha insegnato al Museo d’Arte Moderno e all’Università. È morto indigente nel maggio del 1997. Le poesie che proponiamo, nella traduzione di Alberto Pellegatta, provengono dai Ritratti (1983) e dal volume Dell’amore (1987), contenuti nell’antologia poetica pubblicata da Pre-textos nel 2006.

Contro i luoghi comuni della poesia prescritta dai critici alla penultima moda, troverete in queste linee una grande varietà e libertà metrica, nessuna paura della tradizione e una scelta tematica forte, senza indugi da educande. La poesia che vorremmo, meno professionale e più artistica, meno inamidata in abiti professorali.


IRA INFAME


Restituisce volgarità da Parigi

Il giovane appassionato al teatro e alla poesia

Vanitoso per la sua fortuna viaggiatrice

spedisce cartoline in cui brilla l’odio

come una perla malata

Lo amavo con quell’odio rovesciato

sulla carta di una poesia

Disprezzando un mondo che lo ama

Mostrando umiltà davanti alla sua anima altera

Lo amavo piangendo nello scenario

Non così piccola la bestia del rancore

sillaba schiume

Lo amavo silenzioso e tranquillo

Ma l’Ira trema nelle sue viscere

Ira di cecità e superbia Ira di sentirsi poco

Ira di dissolversi come frutta putrefatta

Ira impacciata di cui soffre una follia

che non è a misura


*


IRA INFAME


Remite vulgaridad desde París

Joven aficionado al teatro y a la poesía

Vanidoso de su suerte viajera

envía postales donde brilla el odio

como una perla enferma

Yo lo quisiera con ese odio volcado

sobre el papel del poema

Despreciando a un mundo que lo ama

Enseñándole humildad a su alma altanera

Yo lo quisiera llorando en el escenario

No así pequeña bestia de rencor

deletreando espumarajos

Yo lo quisiera silencioso y tranquilo

Pero la Ira tiembla en sus entrañas

Ira de ceguera y soberbia Ira de sentirse poco

Ira de desleírse como una fruta podrida

Ira torpe del que padece una locura

que no es de su medida

*


POETA URBANO


Quel poeta di Bogotà

che durante l’infanzia non ha conosciuto

l’odore della terra umida

né il contatto rivelatore degli animali

né ha visto il fiume portarsi via la vita…

Per compensare tante assenze

libera un uccellino in ogni poesia

e le nuvole vanno e le nuvole vengono

e il mare di ogni alba

porta segnali al suo oblio


Quel poeta

che tace quando gli scrivo

che la tragedia più attuale dell’uomo

è la guerra alla natura

scrive lunghe poesie

a un’amata di cartapesta

Non sei contemporanea dei fiori

Le tue stelle sono di stagnola

Il tuo mare di scena

non porta né inaugura ricordi


Poeta

Bisogna andare nella natura

A contemplarla

A difenderla


*


POETA URBANO


Aquel poeta de Bogotá que no conoció en la infamia el olor de la tierra húmeda ni el contacto revelador de los animales ni ha visto al río llevándose la vida…

Para compensar tantas ausencias suelta un pájaro en cada poema y nubes van y nubes vienen y el mar en cada amanecer lleva marcas a su olvido

Aquel poeta que calla cuando le escribo que la tragedia más actual del hombre es su guerra a la naturaleza se escribe unos largos poemas a una amada de papier maché

No eres contemporánea de las flores Tus estrellas son de hojalata Tu mar de escenografía ni trae ni inaugura recuerdos


Poeta A la naturaleza hay que ir A contemplarla A defenderla

*


LO SPARO FINALE NELLA VIA LATTEA


Nel cielo profondo delle mie masturbazioni

occupi quell’ambito di desiderio irrefrenabile e vorace

Inesauribile e tenero che ti divora il sesso

anche se non lo sai Il tuo corpo abita il mio

Ed è così mio che non ha potuto esserlo

nella realtà È mio quando ti desidero

Impalpabile e eterno come

questo tuo libro Siccome sono tuo


Abitiamo l’otto Doppio infinito

dei due universi L’8 dei cerchi

Quello che sembra due astri fratelli e gemelli

Quello che sembra due occhi Due culi vicini

Quello che sembra due testicoli che si baciano


Quando arrivi al mio cielo sono nudo

e ti piacciono le colonne delle mie gambe

per riposare su di loro E ti spaventa

il mio centro con il suo impeto e il suo fiore eretto

e la mia caverna di Platone carnale e gnostica

da dove scappi verso un’altra vita

E su quel cielo ti arrendi ad essere ciò che sei veramente

Aggressione di baci Collisione di spade

Affanno che si schianta come un mare contro il petto

Pazzia dei tuoi occhi orientali che rischiarano

l’aurora dell’orgasmo mentre le tue mani

si afferrano al mio corpo E mi dici

ciò che voglio e respiri così profondo

come se stessi nascendo o morendo

Mentre i nostri fiumi di seme crescono

e la nostra carne trema e inceppa il piacere

verso lo sparo finale nella Via Lattea


Sulle lenzuola del nostro cielo ci sono nubi

profumate di ascelle e delicati residui

d’amore Sul cuscino il vuoto

che la tua testa ha lasciato profumato di gelsomino

E sulla mia anima e sul mio corpo l’immenso dolore

di sapere che disprezzi il mio amore


Oh tu per cui la vita mia è rinata

dentro il fuoco della morte


*


EL DISPARO FINAL EN LA VIA LACTEA


En el cielo profundo de mis masturbaciones

ocupas ese ámbito de deseo irrefrenable y voraz

Inagotable y tierno que te devora el sexo

aunque tú no lo sepas Tu cuerpo habita el mío

Y es tan mío como no pudo serlo allá

en la realidad Es mío cuando yo te deseo

De esa misma manera impalpable y eterna

como este libro es tuyo Como yo soy de ti


Habitamos el ocho Doble infinito

de los dos universos El 8 de los círculos

El que parece dos astros hermanos y gemelos

El que parece dos ojos Dos culos cercanos

El que parece dos testículos besándose


Cuando llegas a mi cielo estoy desnudo

y te gustan las columnas de mis piernas

para reposar en ellas Y te asombra

mi centro con su ímpetu y su flor erecta

y mi caverna de Platón carnal y gnóstica

por donde te escapas hacia la otra vida

Y en ese cielo te entregas a ser lo que verdaderamente

eres Agresión de besos Colisión de espadas

Jadeo que se estrella como un mar contra mi pecho

Locura de tus ojos orientales alumbrando

la aurora del orgasmo mientras tus manos

se aferran a mi cuerpo Y me dices

lo que yo quiero y respiras tan hondo

como si estuvieras naciendo o muriendo

Mientras nuestros ríos de semen crecen

y nuestra carne tiembla y engatilla su placer

hacia el disparo final en la Vía Láctea


En las sabanas de nuestro cielo hay nubes

perfumadas de axilas y delicados residuos

del amor En la almohada el hueco

que tu cabeza ha dejado oloroso a jazmines

Y en mi alma y mi cuerpo el inmenso dolor

de saber que desprecias mi amor


Oh tú por quien mi vida renació

dentro la lumbre de la muerte


*


QUASI OSCENO


Se volessi ascoltare ciò che mi dico sul cuscino

il rossore del tuo viso sarebbe la ricompensa

Sono parole tanto intime quanto la mia stessa carne

che soffre il dolore del tuo implacabile ricordo


Ti racconto, sì? Non ti vendicherai? Mi dico:

Baceresti quella bocca lentamente fino a renderla rossa

E sul tuo sesso il miracolo di una mano che scende

nel momento più inaspettato e come per caso

lo tocca con quel fervore che ispira il sacro


Non sono cattivo cerco di innamorarti

cerco di essere sincero nonostante sia malato

e entrare nel maleficio del tuo corpo

come un fiume che teme il mare,

ma sempre muore in lui.


*


CASI OBSCENO


Si quisieras oír lo que me digo en la almohada

el rubor de tu rostro sería la recompensa

Son palabras tan íntimas como mi propia carne

que padece el dolor de tu implacable recuerdo


Te cuento ¿Sí? ¿No te vengarás un día? Me digo:

Besaría esa boca lentamente hasta volverla roja

Y en tu sexo el milagro de una mano que baja

en el momento más inesperado y como por azar

lo toca con ese fervor que inspira lo sagrado


No soy malvado trato de enamorarte

intento ser sincero con lo enfermo que estoy

y entrar en el maleficio de tu cuerpo

como un río que teme al mar,

pero siempre muere en él.


*


UN PROBABILE COSTANTINO KAVAFIS A 19 ANNI


Questa notte assisterà a tre cerimonie pericolose

L’amore tra uomini

Fumare marijuana

E scrivere poesie


Domani si sveglierà dopo mezzogiorno

Avrà le labbra rotte

Gli occhi rossi

E un’altra carta nemica


Gli faranno male le labbra

Gli bruceranno gli occhi come mozziconi accesi

E neanche quella poesia esprimerà il suo pianto


*

UN PROBABLE CONSTANTINO CAVAFIS A LOS 19


Esta noche asistirá a tres ceremonias peligrosas

El amor entre hombres

Fumar marihuana

Y escribir poemas


Mañana se levantará pasado el mediodía

Tendrá rotos los labios

Rojos los ojos

Y otro papel enemigo


Le dolerán los labios

Y le arderán los ojos como colillas encendidas

Y ese poema tampoco expresará su llanto


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