Clara Danubio è nata nel 1996 a Torino, dove si è laureata in Lingue Straniere per la Comunicazione Internazionale con una tesi dal titolo Il linguaggio poetico di Ingeborg Bachmann: una proposta di traduzione intraletteraria. Nel 2020 ha vinto il Premio internazionale di poesia inedita Besio 1860. Ha studiato, con borsa Erasmus, all’Università di Siviglia.
Queste sono le prime poesie che pubblica. I testi selezionati provengono da una raccolta ancora in formazione. Vista la giovanissima età, non dobbiamo che attendere per vedere come si strutturerà la sua ricerca. La pazienza è una delle poche virtù propedeutiche alla letteratura.
Il mio orologio non sa
a chi appartiene questa scintilla bagnata.
Nella parola incantata dei serpenti
ho perso la gravità...
Ora vedo solo la bocca
delle mie vecchie abitudini.
Rompere il travestimento
che le tue dita disegnano.
*
PENOMBRA
Quando sprofonda tra le palpebre
appena umide, quando i pensieri si trasformano in ghiaccio
e il cuore è solo penombra.
Tutto quello che avrei voluto dire lo scrive la penna,
dalla carne non proviene più il colore
e gli occhi fanno fatica a sentire.
Quando il cammino rimbomba nei fiordi,
i petali del freddo li calpesta il piede
e la nebbia è così fitta che l’urlo serve
a sostenere il quando.
Non vedo in quale putrido dipinto si bagnerà
ma se respiro quando piove
vedo le fiamme mettere radici nel cemento
come un campo di neve che si adatta al sorriso.
*
Bugiarda è la notte quando sono sveglia
e cerco di indovinare la tua figura che si restringe
vicino al lampione fino a infilarsi sotto le lenzuola.
Il caffè mi ricorda il tuo violino
per la casa. Ho sempre pensato che se fossi un’ora
avrei registrato la tua assenza come un valzer.
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